Juan Bonal y Cortada nacque il 24 agosto 1769 a Terrades (Gerona, Spagna).
Secondo l’usanza del tempo, a tre anni ricevette la Cresima. A 20 anni si iscrisse alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Huesca, laureandosi nel 1792.
Mentre era all’Università, partecipò e vinse il concorso per la cattedra di Grammatica a Ripoll y Sampedor, ma poi rinunciò, avendo ormai scelto la via del sacerdozio.
Continuò ad insegnare, finché nel 1803 il vescovo di Gerona lo invitò a lasciare l’insegnamento per dedicarsi solo alla pastorale diocesana e lo inviò come vicario nella parrocchia di S. Caterina vergine e martire a Vinyols del Camp e, dopo un po’, nella parrocchia di Montrig del Camp.
Dopo un anno, nel 1804, padre Juan Bonal chiese di far parte del clero della diocesi di Barcellona, come cappellano di una pia fondazione. Qui fu subito nominato vicario dell’”Hospital de la S. Cruz” di Barcellona, prendendosi cura anche degli “Hermanos y Hermanas de la Caridad”, pia associazione di infermieri che gratuitamente prestavano la loro opera nell’ospedale cittadino.
La direzione dell’ospedale di Saragozza, allora uno dei più grandi d’Europa, venuta a conoscenza dell’associazione assistenziale, chiese all’ospedale di Barcellona un gruppo di questi infermieri per assistere i propri malati.
La richiesta venne affidata a padre Bonal, che inviò a Saragozza dieci ‘hermanos’ e dodici ‘hermanas’. Dopo quattro anni, il gruppo maschile si ritirò per molte difficoltà, mentre rimasero solo le donne guidate da Maria Rafols.
Nel 1804 padre Bonal e Maria Rafols fondarono la Congregazione delle “Suore della Carità di Sant’Anna”. Dopo la conquista dei francesi, egli visitò e curò i malati di ambo le parti senza distinzione, fino ad essere considerato uno degli eroi della resistenza.
Dopo il ritiro dei francesi nel 1813 e l’incendio dell’ospedale di Saragozza del 1814, si mise a percorrere le regioni di Aragona, di Navarra e altre della Spagna, a chiedere e raccogliere offerte e aiuti per l’ospedale.
Fu anche accusato di non saper gestire le offerte ricevute in elemosina ma, da uomo umile, forte e paziente quale era, seppe sempre dimostrare la sua rettitudine. Autentico operaio della “Chiesa dei poveri”, divenne ‘mendicante’ di Dio per gli ammalati, tra i quali diffondeva perdono, cultura e bontà.
Morì il 19 agosto 1829, mentre si trovava presso il Santuario di Nostra Signora di Salz in Saragozza, per pregare e preparare il suo lavoro. Dal 22 ottobre 1925 le sue spoglie riposano nella Cappella della Casa Madre delle Suore della Carità di Sant’Anna a Saragozza.